martedì 2 ottobre 2012

NESSUNO SI SALVA DA SOLO - Margaret Mazzantini

Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Delia e Gaetano sono ancora giovani, più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Ma dove hanno sbagliato? Non lo sanno. Tre anni dopo "Venuto al mondo", Margaret Mazzantini torna con un romanzo che è l'autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante, come noi. Contemporaneamente a noi.

Mi sono avvicinata a questo libro di Margaret Mazzantini con estrema titubanza. Non fosse stato in offerta probabilmente non lo avrei nemmeno acquistato. E tutto questo perché forse quando ho letto "Non ti muovere", opera con cui ha vinto il Premio Strega nel 2002 e che l'ha consacrata come scrittrice di successo, ero troppo giovane e ne sono rimasta traumatizzata. Non so se era la storia, che avevo trovato quasi surreale. Non so se era stato il linguaggio, troppo forte e diretto. Fatto sta che da allora non ho mai più voluto leggere niente di suo. Poi però ho iniziato a sentire commenti entusiastici su "Venuto al mondo" e dentro di me è nata la voglia di riprovarci, di darle una seconda possibilità.
Questo libro mi è capitato davanti quasi per caso e ho deciso che ci avrei provato, soprattutto perché il titolo mi piace davvero tanto e riassume un pensiero che io faccio spesso: da soli, non ce la si può fare.

Il libro racconta di una coppia, Delia e Gaetano, che si è separata da poco e si incontra per una cena in cui dovrebbero cercare di parlare dei figli. La rabbia di quello che è stato e non è più però è troppo grande e ben presto la cena si trasforma in un insieme di recriminazioni, odio e dolore. Il dolore per il non essere riusciti a salvare la loro famiglia e il loro amore. Il dolore per non riuscire a capire chi ha sbagliato e cosa. L'odio per se stessi e per l'altro, che li ha trasformati in due esseri umani frustrati incapaci di stare al mondo. Il senso di vuoto, la sensazione di aver sprecato tutto, una sensazione tanto forte che nemmeno i due figli  riescono a colmare, trasformandosi nello specchio reale dei loro fallimenti.
Delia e Gaetano sono una coppia come molte altre, innamorata all'inizio e poi schiacciata a poco a poco, con il passare degli anni, dal senso di frustrazione per quella vita che non è andata esattamente come avrebbero voluto loro: piccole rinunce, piccole aspettative mancate, piccoli compromessi che alla fine finiscono per schiacciare. E soprattutto, un amore che c'era e ora non c'è più.

Mi è stato detto che se si è sposati questo libro avrebbe potuto mettere un po' in crisi. E posso anche capire il perché. Credo che sia una delle paure più grandi di una coppia, sposata o che ha intenzione di farlo, quella della fine dell'amore, della paura che l'abitudine e la quotidianità alla lunga possano schiacciare. Margaret Mazzantini ce lo racconta senza nessuno sconto, in modo duro, diretto, un tantino volgare forse (fa parte del suo stile, lo so, ma è una cosa che non sempre riesco ad apprezzare), prendendo ad esempio una coppia come tante, forse un tantino più problematica.
Non ho amato molto nessuno dei due personaggi, non sono riuscita a schierarmi né con l'uno né con l'altro (anche se Delia mi sta parecchio antipatica), perché in queste cose le colpe si dividono equamente e le reazioni, sbagliate, spropositate, irrazionali sono comprensibili e giustificabili. Si è sempre in due, a vincere, a fallire. In due bisogna essere per decidere di salvarsi o di affondare.

Non sono rimasta traumatizzata questa volta, il libro si legge in fretta e molto bene e riesce a catturare l'attenzione del lettore. Però continuo a non amare molto lo stile di questa scrittrice, che trovo quasi altezzoso, come se lei stesse lì a giudicare quello che racconta, senza fare mai sconti a nessuno.
Uno stile e un modo di scrivere che si ama o si odia.
E io, per ora, ancora non sono riuscita ad amarlo.


Titolo: Nessuno si salva da solo
Autore: Margaret Mazzantini
Pagine: 189
Anno di pubblicazione: 2011
Editore: Mondadori
ISBN: 978-8866210245
Prezzo di copertina: 13,00€
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formato brossuraNessuno si salva da solo

1 commento:

  1. Ciao, Elisa! Passo a leggere la tua recensione un anno e mezzo dopo da quando l'hai pubblicata. Come te, anch'io ho letto Non ti muovere nel momento sbagliato, nell'età sbagliata: facevo le medie, ero troppo piccolo e leggere i pensieri brutti di Timoteo mi aveva lasciato perplesso, quasi schifato. Invece, con il film, era andato meglio, decisamente. Ho riscoperto la Mazzantini quest'anno - ad aprile, di anni, ne compirò 20 - e sono riuscito a capirla, questa volta. Sarà grazie a Venuto al mondo, che è un signor libro. L'ho finito ieri, l'ho recensito oggi e mi ha scosso brutalmente.
    In casa ho Splendore, ma sono andato alla ricerca di pareri su quest'altro romanzo. Lo metto in WL, ma non so se e quando lo leggerò. Intanto, se in questi due anni non l'hai fatto, Venuto al mondo di consiglio di leggerlo :)

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