domenica 5 agosto 2012

NEW YORK - Edward Rutherfurd

New York suscita da sempre un fascino irresistibile. Ma quali sono i motivi che l'hanno resa una città unica al mondo? Dalla metà del Seicento - quando New York si chiamava ancora Nuova Amsterdam ed era soltanto una piccola colonia olandese - alla moderna metropoli dei grattacieli, Edward Rutherfurd ricostruisce il suo mito con questa saga appassionante. Quasi quattro secoli di storia, dai piccoli traffici con le tribù indiane alla dominazione inglese, dalla Rivoluzione alla Guerra civile, dalle moltitudini di immigrati che sbarcavano a Ellis Island tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento ai ruggenti anni Venti, dal crollo della Borsa nel 1929 alle guerre mondiali, fino alla tragedia dell'll settembre. Nel caratteristico stile che lo ha reso famoso, l'autore mescola il rigore storico alle coinvolgenti vicende quotidiane dei suoi personaggi, tra cui diverse generazioni della famiglia Master, di origine anglo-olandese, attorno alla quale si muovono altre figure appartenenti a tutti gli strati sociali e a differenti etnie: nativi americani, africani, irlandesi, tedeschi, italiani, europei dell'Est, ebrei, testimoni e protagonisti dei molteplici eventi che hanno costruito il volto della "Grande mela". Desideri e speranze, avidità e corruzione, una mescolanza di sogno e intraprendenza che è il tratto caratteristico di una città divenuta simbolo, centro nevralgico dell'economia, della finanza e della cultura non solo statunitensi.

Solitamente quando passa tanto tempo tra una recensione e l'altra le cause possono essere due. O per qualche motivo non sto leggendo niente e non ho voglia di iniziare niente (anche se mi capita di rado di avere queste "crisi di lettura", qualche volta sono capitate anche a me), oppure sto leggendo un libro estremamente lungo e impegnativo che mi porta via parecchio tempo.
Quando ho aperto New York sapevo già che questo libro sarebbe rientrato nella seconda categoria. 980 pagine, scritte abbastanza in piccolo (non che questo mi dispiaccia, ma è per farvi capire). Avevo persino un certo timore a iniziarlo, perché venerdì partirò per le ferie e io odio partire con libri incominciati. Quindi si trattava di una sorta di lotta contro il tempo.
Una lotta che, già dopo le prime 150 pagine, sapevo che avrei vinto. Perché questo libro, così come tutti i romanzi storici ben riusciti, ti cattura in modo incredibile, raccontandoti in forma romanzata una storia reale.

Qui si parla di New York, dalle sue origini, nel XVI secolo, quando Inglesi e Olandesi se la combattevano, passando per la dichiarazione d'Indipendenza, la guerra mondiale, la crisi del '29 per arrivare fino al crollo delle Torri Gemelle e a quello che è questo grande attacco ha comportato e ancora comporta a distanza di anni.
I protagonisti sono diversi, diverse famiglie e diverse generazioni che si confrontano con il periodo in cui si ritrovano a vivere: la famiglia Master /Van Dyck è l'unica sempre presenti nel corso di tutta la storia. Padri, figli, nipoti e pronipoti che appartengono a una classe agiata, ricchissimi in alcuni momenti, in balia delle borse e del mercato in altri.  A questa famiglia si aggiungono le vicende di altre, che in qualche modo si intersecano: gli O'Donnell, di evidente origine irlandese, i Caruso, giunti a Ellis Island agli inizi del '900, la famiglia Adler e la famiglia Keller, di discendenza tedesca. Tutte a rappresentare un periodo e una caratteristica fondamentale ancora oggi di New York: l'essere un crogiolo di razze e di provenienza, che all'inizio hanno fatto fatica ad integrarsi ma che poi sono diventati una parte fondamentale della cultura della Grande Mela.

E' difficile fare un riassunto della trama del libro, strettamente legata alla storiografia della città. Rutherfurd, maestro in materia, riesce però grazie ai personaggi fittizi a rendere la storia molto meno noiosa (anche se ammetto che era una delle mie materie preferite), mostrandoci l'aspetto più umano di questi avvenimenti del passato. I personaggi che crea sono tutti personaggi fittizi, che però si trovano spesso a interagire con personaggi reali, proprio come davvero sarebbe potuto succedere in passato. E gli avvenimenti fittizi che l'autore racconta, seppur a volte un po' troppo macchinosi da seguire (soprattutto il periodo legato alla borsa, di cui io personalmente non capisco niente), si inseriscono perfettamente nella storia reale, offrendo un ritratto più realistico di quello che è successo, offrendo anche dei punti di vista che i libri di storia veri e propri non ti mostrano.
Molto, molto toccante è poi il capitolo dedicato alla caduta delle Torri Gemelle. Forse è un avvenimento che tutti quelli che hanno vissuto, anche solo vedendolo in televisione, ricorderanno per tutta la vita. Una grande città, con un grande passato, colpita dritta al cuore. Ma ancora una volta, New York saprà come rialzarsi.

Un libro che consiglio a tutti gli amanti del genere, perché si tratta di un romanzo storico perfettamente riuscito, che cattura e appassiona come non molti libri sono in grado di fare. Come dicevo già all'inizio, la lunghezza incute sicuramente un po' di timore: arrivata intorno a pagina 400, scoprire di non avere letto nemmeno metà dell'opera mi ha sicuramente messo un po' di angoscia. Però poi leggendo le pagine scorrevano via veloci, talmente appassionante era la storia. Mi ritrovato spesso a pensare leggendo "oh ecco, ora succede quello", "ora tocca a quest'altro", "Ma questo invece?" (e la mia conoscenza di New York è parecchio limitata).

Quindi quando avete un po' di tempo, senza angoscia né timori, aprite questo romanzo e immergetevi nelle sue pagine. Vi ritroverete presto, senza accorgervene, a girovagare in una città incredibile. E non ve ne pentirete assolutamente!

Nota alla traduzione: non ho riscontrato grandi problemi traduttivi, ma ammetto di non averci prestato nemmeno la dovuta attenzione, perché un libro così lungo tende un po' ad assorbirli. Quindi nulla da dire.

Titolo: New York
Autore: Edward Rutherfurd
Traduttore: Stefano Viviani
Pagine: 984
Prezzo di copertina: 14 €
Editore: Mondadori
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formato brossura: New York (Oscar bestsellers)

5 commenti:

  1. I libri di Rutherford mi ispirano tantissimo, ma sempre, ma chissà perché non ho ancora letto nulla di suo... Però ieri ho preso in prestito da mia nonna "Sarum", quindi è una lacuna che spero di colmare!

    Tutto questo per dire che anche il libro che hai recensito tu mi intriga molto, sarà che io in genere amo molto il genere storico :)

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  2. Uhm! *__*
    Devo dire che intriga. Intriga parecchio.

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  3. L'ho iniziato ieri. Mi spaventa ancora un po', ma meno di quando mi guardava dalla libreria. È un romanzo complesso, anche i diversi riferimenti alla storia che conosco, ma non approfonditamente, contribuiscono alla complessità. Credo, però, che lo leggerò in contemporanea a un altro libro perché data la sua mole diventa scomodo portarmelo dietro sui mezzi pubblici. Attendo di entrare nel pieno della storia (giusto un'altra decina di pagine) e poi lo lascerò ad attendere il mio rientro dal lavoro sul comodino.

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  4. Effettivamente per la mole non è esattamente un libro da mezzi pubblici.
    Però l'eccessiva lunghezza a me non era pesata particolarmente. Una volta entrati nella storia arrivi alla fine in un attimo, talmente ti conquista!
    Fammi poi sapere! :)

    (di sicuro questo non è un libro da "francamente me ne infischio":P)

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  5. l'ho comprato giusto oggi ma in inglese, non vedo l'ora di iniziarlo appena finisco l'ultimo di Follett!

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