martedì 9 agosto 2011

LA NOTTE HA CAMBIATO RUMORE- María Dueñas

Sira Quiroga è una giovane sarta nella Madrid degli anni Trenta, sta per sposarsi e avviarsi a un destino senza imprevisti quando perde la testa per un carismatico imprenditore e, prima che scoppi la Guerra Civile, lascia la Spagna per trasferirsi con lui in Marocco. Ma qui si ritrova presto sola, ingannata e piena di debiti. Raggiunto il protettorato spagnolo di Tetuàn, con l'aiuto di alcuni improbabili amici Sira riesce ad aprire un atelier di alta moda che, grazie al suo gusto e alla sua forza di volontà, diventa il punto di riferimento per le signore più ricche e influenti della città. Una clientela all'apparenza insospettabile, ma che nasconde dei segreti. E qui il destino di Sira subisce una svolta imprevedibile, intrecciandosi con quello di un variegato gruppo di personaggi, alcuni dei quali storicamente esistiti. Saranno loro a dare a Sira la possibilità di riscattarsi, di ricostruire pezzo a pezzo il suo destino. La notte ha cambiato rumore può essere letto come un moderno feuilleton, avvolgente e irresistibile nel disegnare le atmosfere e con uno splendido cast di personaggi, trasportandoci sul filo della storia attraverso una mappa di affascinante ampiezza per intrecciare una storia di fedeltà e tradimento, coraggio e dedizione, amore e ideali, in cui i lettori scopriranno l'arte di narrare di una nuova scrittrice che combina sapientemente i generi e immette una linfa nuova nella grande tradizione del romanzo d'appendice.

Le premesse perché questo romanzo mi piacesse c'erano tutte. E' ambientato in Spagna, negli anni della guerra civile (e io adoro i romanzi ambientati nella Spagna di quel periodo). Non è un romanzo storico ma un "inserito" in una realtà storica, con personaggi inventati che si mescolano alla vita reale (altra caratteristica che adoro).
Ma allora, cosa non ha funzionato?
Perché questo libro non mi è piaciuto per niente. E' scritto in modo scorrevole, per carità (ci ho messo tanto a leggerlo solo perché in sto periodo ho avuto meno tempo da dedicare alla lettura), ma il fatto che sia scorrevole non necessariamente vuol dire che sia scritto anche bene. Lo stile dell'autrice è ricco di ripetizioni, di anticipazioni buttate in mezzo al romanzo senza motivo (in quanto poi vengono lasciate cadere). E poi è troppo. Troppe cose succedono alla sua protagonista Sira, troppe coincidenze capitano nella sua vita così come troppe avventure. Inizia a Madrid facendosi fregare come un'idiota dall'uomo che ama (e vabbè, può capitare dai...). Poi si trasferisce in Marocco ricomincia a vivere, apre il suo atelier di moda, vede gente, conosce persone, diventa ricca e snob. Poi ritorna a Madrid in qualità di spia del Regno Unito, perché le ricche signore peppie quale posto migliore per svelare i loro segreti possono scegliere se non lo studio di una sarta? E poi da lì ha anche una missione speciale in Portogallo, la più pericolosa della sua vita ma anche quella che le farà ritrovare la sicurezza in sé stessa e nelle sue capacità.
L'ho trovato irritante, ecco. Soprattutto Sira, antipatica, troppo sicura di sè (sebbene lei ripeta che sia una maschera per nascondere le sue paure), troppo egoista.

E probabilmente fossi uno spagnolo che ha vissuto quel periodo, che ha lottato per difendere il suo paese dalla dittatura e dalla guerra, mi sarei arrabbiato, quasi offeso, a leggere questo romanzo, per il modo semplicistico e ridicolo con cui sono stati trattati certi argomenti.

Peccato, perché le premesse per fare un bel romanzo c'erano tutte. Ma non sono bastate.

Nota alla traduzione: troppe ripetizioni! Che non si capisce se sono dell'autrice o del traduttore. Andrebbe sicuramente rivista.

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