mercoledì 17 novembre 2010

CASINO' ROYALE- Ian Fleming

È il romanzo in cui fa la sua prima apparizione James Bond e in cui sono già presenti i tipici ingredienti della serie: il fascinoso 007 con licenza d'uccidere; la bella Vesper Lynd, tenera e tragica; il malvagio e imprendibile Le Chiffre. Ma c'è anche la rappresentazione del mondo delle sale da gioco della Francia meridionale, che Fleming ricostruisce in modo impeccabile, consegnando intatto al lettore il fascino di quel mondo e di quella società.


E io che pensavo che James Bond fosse un figo... Eppure in questo romanzo, il primo della serie di 007, non è che ci faccia sta grande figura. Oltre ad essere un po' un pollo che non si accorge di nulla e casca in tutto ciò in cui può cascare (e meno che male che è un agente segreto), manca anche dello charme e della classe che ha poi saputo imprimergli Sean Connery (sugli altri due non mi esprimo) nei vari film tratti dai questi romanzi.
Sarà che non è tanto il mio genere, sarà che tutto mi aspettavo fuorchè un James Bond così misogeno e maschilista che si crede un Dio ma che non si accorge di quasi nulla di ciò che capita attorno a sè, però non mi è piaciuto più di tanto.
Si legge bene e in fretta, anche in lingua originale. Ma la storia non cattura così tanto (o almeno, non ha catturato me) e si arriva alla fine con un po' di irritazione per la caratterizzazione di certi personaggi (sta ragazza, ad esempio, è veramente ma veramente piatta) e soprattutto alla fine ci si chiede: "beh, tutto qui?".
Boh, non me la sento nè di consigliarlo, perché comunque a me non è piaciuto, nè di sconsigliarlo, perché mi rendo conto che la serie 007 di Fleming sia comunque un classico.

Nessuna nota alla traduzione, letto in originale.

1 commento:

  1. Bene..non mi hai fatto venir voglia di leggerlo.
    Bella recensione comunque, a parte che gli attori che hanno interpretato James Bond sono, oltre a Sean, cinque e non due.
    :P

    PS: sì sono peppio.

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